mercoledì 8 aprile 2015

Intervista col Vampiro

Intervista col Vampiro, di Anne Rice

Sinossi:

Una stanza buia. Un registratore acceso. Un giornalista. E un vampiro. Da quasi due secoli, ormai, Louis de Pointe du Lac non è più un uomo: è una creatura della notte, e ha tutta la notte a disposizione per convincere Daniel, il giornalista, che la storia che gli sta raccontando è vera. Così come è vero il suo volto, tanto pallido ed esangue da sembrare trasparente, di una bellezza soprannaturale e per sempre cristallizzata. Con Intervista col vampiro Anne Rice ha ricreato il mito notturno del vampiro, trasformandolo in una figura oscuramente luminosa capace di incarnare, e di raccontare, i mali, le paure, le angosce di noi contemporanei.







Casa editrice:

TEA

Collana:

Best Tea

Reparto:

Narrativa

Anno di Pubblicazione:

2014

Traduttore:

Bignardi M.

Prezzo di Copertina:

6,90€

ISBN:

9788850236350

Numero di Pagine:

362

Capitoli precedenti:

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Informazioni sull'autore:

Anne Rice, nata Howard Allen O'Brien è nota come autrice di romanzi gotici, horror e fantasy i cui protagonisti sono vampiri e streghe. Complessivamente ha venduto 100 milioni di copie divenendo una delle autrici horror di maggior successo della storia moderna.

Premi importanti vinti dall'autore:

Premio Bram Stoker alla carriera

Eventuali premi vinti dal libro:

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Genere:

Horror

Ambiente:

America ed Europa

Tempo:

da fine 1700 a inizio anni ‘70


Recensione:

Come sempre partiamo dai personaggi principali, che fortunatamente sono pochi e ben caratterizzati sia nella prima presentazione che nell’evoluzione di ognuno di essi nel libro.
Partiamo da Louis, il vampiro che viene intervistato. In lui troviamo un personaggio estremamente dettagliato e controverso. Non ha un solo punto di vista ma durante tutta la storia si lascia trasportare dagli eventi, girando attorno a quella che secondo lui dovrebbe essere la “retta via” ma che non riesce a mantenere a causa della sua nuova Natura di Vampiro, ed evolvendosi quindi in seguito agli avvenimenti di circa 300 anni di storia. Louis è l’unico che conosciamo ancora da Umano: un uomo risoluto e serio che ama la sua famiglia e la vita che lo circonda, che si occupa degli affari della sua tenuta cercando il meglio per tutti, fino all’arrivo di Lestat e fino a quando non è tenuto ad allontanarsi. Solo dopo l’allontanamento inizia veramente a cambiare, ad assecondare maggiormente la propria nuova natura che viene maggiormente stimolata dall’arrivo in città prima, e dagli avvenimenti di Parigi poi.

Secondo per importanza e cronologia è il già accennato Lestat. Il vampiro che trasforma Louis. La trasformazione inizialmente sembra essere unicamente per fini personali. Lestat vuole per suo padre una fine degna, vuole vivere nello sfarzo e nel lusso, vuole permettersi tutto, e Louis con le sue doti nella gestione del patrimonio è in grado di dargli tutto questo. Ben presto tuttavia appare il lato cattivo e sadico di Lestat, che in certi momenti mi ha quasi fatta rabbrividire per la crudeltà. Come dice lui stesso è un predatore, perché i vampiri non sono altro che predatori. Non guarda in faccia a nessuno prima di ucciderlo e se non fosse per la morale di Louis, che ogni tanto si ostina a dare un freno a quest’atteggiamento, sarebbe la fine per il genere umano. Quando i due si separano inizia il vero declino del vampiro, che abbandonato viene poi ripresentato quasi allo stremo delle proprie forse vitali.

Claudia, la piccola Claudia… secondo me Anne Rice rappresenta l’egoismo infantile al meglio inizialmente, con la ferocia della bambina, con i trucchetti iniziali. Adoro Claudia in ogni sfaccettatura, nel suo crescere in un corpo da bambina, nel suo amare ma non poter amare carnalmente, non poter essere veramente bella per sempre, come una donna vorrebbe. Amo Claudia nelle sue ricerche infinite che secondo me celano una ricerca del poter crescere anche da vampira, e, infine, amo Claudia nel suo panico finale, nel suo terrore, nella voglia di fuggire da quella città che ha tanto cercato ma che si rivolta contro di lei.

Infine viene Armand, che come Lestat inizialmente si manifesta nel suo splendore e nella sua potenza, nel suo controllo della propria vita e della vita degli altri, il perfetto utilizzo delle sue doti che divengono poi nulle e patetiche quando diviene praticamente schiavo di Louis.

Bene, presentati i personaggi principali, tutti estremamente caratterizzati e affascinanti nel loro evolvere, passiamo alla storia. Trovo estremamente interessante l’impostazione iniziale, dove tutto è un ricordo narrato ad un registratore da parte di Louis, il suo modo di raccontare, le brevi descrizioni del ragazzo che lo intervista, gli interventi, rendono tutta un’atmosfera che altrimenti si perderebbe facendo apparire la storia più scialba. È altrettanto affascinante vedere come l’autrice riesce a gestire i personaggi nel passaggio da un secolo all’altro, e da una città all’altra.
Quando il lettore sa he il personaggio è sopravvissuto viene trascinato da una curiosità circa il COME ha fatto, che lo porta ad assaporare pagina per pagina.

Solo una pecca ha questo libro: Anne Rice spesso è un po’ prolissa e mette nel racconto del “brodo” inutile che non aiuta a creare ambiente, ne serve al proseguo della storia, rendendo a tratti dispersivo qualche capitolo. Non trovo inoltre il senso della parte della ricerca dove trovano i pseudo vampiri della romania, considerato che non viene poi spiegata la loro mala trasformazione.


Lettori ai quali si rivolge:

Adolescenti dai 16 anni in su; in alcuni punti è un po’ cruento/scabroso