domenica 2 marzo 2014

La Maschera e la Spada

La maschera e la spada, di Alberto de Stefano

Sinossi:

Tre ragazzi, Argail il guerriero, Shivan il ladro e Dharalin la druida, saranno coinvolti in un intreccio di forze che sfocerà in uno scontro tra divinità. Attraverso i poteri del dio oscuro , il mago Wastaran Augustin vuole per se il dominio assoluto sul regno di Falastur, e i tre protagonisti si scaglieranno contro di lui aiutati dalla spada rossa Kastaran. La sua lama è un onda di sangue pulsante, è maledetta e può essere brandita solo da chi indossa la Maschera degli Inganni, un antico e potente manufatto. Ad aiutare o sviare, con false profezie, i tre giovani eroi saranno le Norne, vecchie megere custodi del grande telaio in cui si intrecciano i fili della vita di mortali e dei.








Casa editrice:

Armando Curcio

Collana:

Electi

Reparto:

Narrativa

Anno di Pubblicazione:

2013

Traduttore:

Autore Italiano

Prezzo di Copertina:

15,90€

ISBN:

9788897508489

Numero di Pagine:

318

Capitoli precedenti:

Volume unico

Informazioni sull'autore:

Alberto De Stefano nasce a Gallarate nel 1984: grande appassionato di mitologia norrena e di libri fantasy, il suo scrittore preferito è Michael Moorcock, autore della saga di Elric di Melnibonè. Prima di “La Maschera e la Spada”, ha pubblicato “L’ultimo eroe del Klaidmark”, opera scritta all’età di 16 anni con la quale nel 2011 è arrivato finalista al “Premio letterario nazionale Cittadella”, e il suo seguito “Il ritorno degli dei”. Prima di portare a termine queste opere si è dedicato alla scrittura di vari racconti, tra cui “Nolatar e Ilentar”, che è stato pubblicato dalle Edizioni Scudo sulla rivista “Short Stories” nel 2008.

Premi importanti vinti dall'autore:

Finalista al Premio letterario nazionale Cittadella con il romanzo “L’ultimo eroe del Klaidmark”

Eventuali premi vinti dal libro:

///

Genere:

Fantasy

Ambiente:

La fantastica regione di Falastur in cui compaiono sette città-stato chiamate “Le sette gemme” per la loro straordinaria magnificenza.

Tempo:

Medievale/fantasy


Recensione:

Leggendo questo libro che, personalmente, ho acquistato a una fiera, la prima cosa che mi è saltata all'occhio è l’attenzione per l’ambientazione, creata in toto dall'autore, sulla base del fantasy classico e i miti nordici. Ho apprezzato molto la strutturazione dei mesi, e dell’anno, con la creazione di alcune feste e dell’ambiente temporale che cambia durante tutto il racconto, altrettanto con piacere ho scoperto che anche la struttura geografica base del “mondo” nel quale si svolge l’avventura è stata studiata prima, generando così un ambiente che accoglie il lettore e lo integra con la storia, dando riferimenti chiari e precisi sui movimenti dei personaggi.

Sono presenti anche svariate note dolenti in questo romanzo che è stato scritto con una terminologia e determinate scene (come ad esempio quella dove viene ritrovata una donna uccisa dopo lo stupro da parte di alcuni soldati) destinate, per la loro durezza, evidentemente ad un pubblico adulto, almeno dai 18 anni in su, mentre il resto della storia, carico di lacune (come ad esempio il motivo per cui dei grifoni che vivono in pace per conto loro dovrebbero ascoltare una ragazzina e fare da taxi a un esercito verso una guerra non loro) lo rendono un libro più adatto ad un pubblico più giovane, che nota meno determinate e ridondanti mancanze di “motivazioni” nella storia.

Altra nota dolente sono i tre personaggi principali che alla fine sembrano un po’ vuoti. Sono facilmente associabili, per i veterani del genere, ad un avventura di D&D dove incarnano gli stereotipi delle loro classi senza un reale approfondimento del carattere.
Certo viene descritto che hanno passato e cultura diversa, ma ci sono degli atteggiamenti che stridono un po’ facendoli apparire poco profondi ad esempio Dharalin che appena combatte ammazza cani e cavalli dei nemici con la giustificazione “la druida non fu felice…ma questi erano gli inconvenienti dell’uso affrettato dei propri poteri” senza poi nemmeno un vago accenno a una degna sepoltura o a una preghiera o a delle scuse per aver mietuto vittime innocenti per nulla.
Sono dell’idea che il carattere, almeno dei protagonisti, debba essere ben delineato per renderli più vivi e quindi permettere al lettore di affezionarsi ed essere coinvolto in ciò che accade loro.

Nonostante queste note dolenti è evidente che l’autore ha del potenziale, basti vedere come ha curato l’ambientazione; se la stessa attenzione venisse donata ai personaggi che animano la sua storia sarebbe certo un libro migliore. Ovviamente curare più dettagli implica un lavoro maggiore e un tempo maggiore, quindi, a parità di prezzo, il rischio di avere entrate proporzionalmente minori.



Lettori ai quali si rivolge:

Dovrebbe essere un libro per ragazzi tra i 12 e i 18 anni, credo, ma a causa di alcune scene molto cruente lo sconsiglierei.

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