martedì 30 settembre 2014

Shadowhunters - Città delle anime perdute

Shadowhunters - Città delle anime perdute, di Cassandra Clare

Sinossi:

Lilith, madre di tutti i demoni, è stata distrutta. Ma quando gli Shadowhunters arrivano a liberare Jace, che lei teneva prigioniero, trovano soltanto sangue e vetri fracassati.
E non è scomparso solo il ragazzo che Clary ama, ma anche quello che odia, suo fratello Sebastian, il figlio di Valentine. Un figlio determinato a riuscire dove il padre ha fallito e pronto a tutto per annientare gli Shadowhunters. La potente magia del Conclave non riesce a localizzare né l'uno né l'altro, ma Jace non può stare lontano da Clary.
Quando si ritrovano, però, Clary scopre che il ragazzo non è più la persona di cui si era innamorata: in punto di morte Lilith lo ha legato per sempre a Sebastian, rendendolo un fedele servitore del male. Purtroppo non è possibile uccidere uno senza distruggere anche l'altro. A chi spetterà il compito di preservare il futuro degli Shadowhunters, mentre Clary sprofonda in un'oscura furia che mira a scongiurare a ogni costo la morte di Jace?

Amore. Peccato. Salvezza. Morte.
Quale prezzo è troppo alto per l'amore?
Di chi ci si può fidare, quando peccato e salvezza coincidono?
Ma soprattutto: si possono reclamare le anime perdute?

Casa editrice:

Mondadori

Collana:

Oscar Bestsellers

Reparto:

Narrativa

Anno di Pubblicazione:

2013

Traduttore:

Manuela Carozzi

Prezzo di Copertina:

10,50€

ISBN:

978-88-04-63540-6

Numero di Pagine:

546

Capitoli precedenti:

Shadowhunters - Città di Ossa
Shadowhunters - Città di Cenere
Shadowhunters - Città di Vetro
Shadowhunters – Città degli angeli caduti


Informazioni sull'autore:

Cassandra Clare è nata a Teheran e ha vissuto i primi anni della sua vita in giro per il mondo con la famiglia trascinandosi sempre dietro bauli di libri. Dopo aver lavorato come giornalista tra Los Angeles e New York, ora si è fermata a Brooklyn, dove, per non farsi distrarre dai suoi gatti e dalla TV, scrive libri nei caffé e nei ristoranti. Per Mondadori ha pubblicato anche Shadowhunters - Città di Ossa, Shadowhunters - Città di Cenere, Shadowhunters - Città di vetro , Shadowhunters - Città degli angeli caduti, Shadowhunters - Le origini - L'angelo , Shadowhunters - Le origini - Il Principe e Shadowhunters - Le origini – La Principessa

Premi importanti vinti dall'autore:

Vincitrice del An American Library Association Teens Top Ten Award
Vincitrice del The 2010 Abraham Lincoln Illinois High School Book Award
Vincitrice del The 2010 Pacific Northwest Library Association Young Reader’s Choice Award
E molti altri

Eventuali premi vinti dal libro:

///

Genere:

Urban Fantasy

Ambiente:

New York e alcune città Europee

Tempo:

Contemporaneo


Recensione:

Come al solito partiamo dai personaggi principali, che in parte, questa volta, andiamo anche a riprendere:
Clary: che dal primo volume si è evoluta da povera sfigatella di quartiere, a incapace Shadowhunter impicciona e avventata. Nonostante le sia stato ripetuto più volte, e più volte lei sia stata la causa dei problemi dei suoi amici, non cerca di cambiare, ma, anzi, in questo libro sembra incrementare la propria stupidità, cercando, come al solito, di mettere in pericolo tutti, ferire la maggior parte delle persone che le vogliono bene e, alla fine, per un puro colpo di fortuna (in paradiso qualcuno deve volerle davvero davvero molto bene) riesce ad aiutare a risolvere la situazione.

Jace: questa volta troviamo un Jace diverso, a causa della possessione di Sebastian su di lui. È calmo, allegro e gentile, anche se non ha perso minimamente le sue qualità da Cacciatore. Sembra di vedere un Jace normale, prima dell’arrivo di Clary a scombussolargli la vita, e, secondo me, fa una certa tenerezza.

Sebastian: stupisce sempre e, da me, si è sempre fatto volere bene. Vediamo un ragazzo che sembra quasi normale, a parte per i suoi piani folli e crudeli (che non andrò ad esplicare per ovvi motivi). Sebastian riesce sempre a lasciare sorpresi, sembra dolce, ma resta il dubbio che stia fingendo, ricordando che Valentine è proprio questo che gli ha insegnato.

Isabelle: in questo capitolo cambia molto, mostrando un lato più femminile e fragile e quanto sia difficile essere una donna fredda, forte e superiore come lei e palesando anche una certa umanità e dolcezza, soprattutto quando cede ai suoi sentimenti per Simon, pur cercando di celarli ancora

Simon: è il personaggio che più cambia e con più senso, in tutti i libri. Ad ogni capitolo prende maggior coscienza della sua nuova natura acquisendone lentamente i tratti definitivi. Nonostante la sua benedizione che lo rende Diurno, comunque prende consapevolezza anche dei propri limiti, oltre che il coraggio di affrontarli.

Nonostante la terribile nuova critica su Clary, che purtroppo è un personaggio che proprio non mi piace e non mi dice nulla (anche perché visti i danni che riesce costantemente a fare è un miracolo che il Conclave non l’abbia rinchiusa in una cella d’isolamento), l’ultimo libro della serie “Mortal Instruments” mi è molto piaciuto, come il suo predecessore. È carico di eventi ed avvenimenti che in parte accantonano la storia d’amore inutile e che mettono in risalto l’ambientazione stupenda e complessa nella quale si muovono i personaggi.

Ho apprezzato particolarmente il fatto che ci siano ancora una serie di collegamenti a Valentine e alla sua storia (perché effettivamente a noi era stata sempre mostrata la versione di Jocelyn dei fatti, e dalla scomparsa di Valentine alla sua ricomparsa non si è saputo gran ché).
È affascinante anche la struttura della casa interdimensionale, anche se ricorda vagamente “Il castello errante di Howl” per il suo apparire e scomparire creando uscite dove più aggrada ai suoi abitanti, e il fatto che la stessa protegga i suoi abitanti dallo scrutamento.
Non ho capito (e non viene spiegato) come mai Maryse riesce a vedere sulla mappa Jace solo per pochissimi istanti, quando lui, invece, passa parecchio tempo fuori dalla casa (come ad esempio la cena e notte con Clary a Venezia, o quando sono andati dall’Antiquario, e dove han passato ben più di pochi istanti dal momento che hanno combattuto, poi si sono lavati, ripuliti e poi sono andati in discoteca a ballare si sono fatti di bevande delle fate e solo dopo sono tornati a casa.)
Non mi è molto chiaro (perché non viene spiegato) perché se si vuole usare la Coppa Mortale creata da Raziel sia necessario fare bere il contenuto a dei bambini (causando la morte della maggior parte di essi), mentre la coppa Mortale di Sebastian, creata per emulare quella di Raziel in maniera demoniaca, funzioni allegramente anche sugli adulti.

Lettori ai quali si rivolge:

Pubblico adolescenziale

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