sabato 14 giugno 2014

Il Signore degli Anelli – La Compagnia dell’Anello

Il Signore degli Anelli – La Compagnia dell’Anello, di J.R.R. Tolkien

Sinossi:

Nella Terra di Mezzo il potere di Sauron si è risvegliato e sta raccogliendo molte legioni di Orchi per sferrare un attacco alle razze che popolano la regione. Per riavere la potenza persa millenni prima, il Male ha però bisogno dell'Unico Anello, un anello magico in grado di controllare la volontà degli altri anelli magici e di chi li porta, ed esso è stato smarrito molto tempo prima per finire poi nelle mani del pacifico avventuriero hobbit Bilbo Baggins. L'Anello racchiude in sè un forte potere di corruzione, portando il proprio possessore al Male e, infine, a tornare al dito del suo malvagio creatore: per impedire che ciò accada, lo stregone Gandalf convince Bilbo a consegnare l'Anello al nipote Frodo, che si incamminerà in una lunga e pericolosa marcia per portare l'oscuro oggetto alla distruzione.






Casa editrice:

Bompiani

Collana:

Vintage

Reparto:

Narrativa

Anno di Pubblicazione:

2011

Traduttore:

V. Alliata di Villafranca

Prezzo di Copertina:

19,00€

ISBN:

978-88-452-6970-7

Numero di Pagine:

456 (La trilogia completa 1108)

Capitoli precedenti:

Primo volume della Saga. Eventualmente è possibile leggere prima Lo Hobbit e Il Silmarillion, dello stesso autore

Informazioni sull'autore:

John Ronald Reuel Tolkien nato il 3 gennaio 1892 e morto il 2 settembre 1973, è stato uno scrittore, filologo, glottoteta e linguista britannico, spesso abbreviato in J. R. R. Tolkien. Importante studioso della lingua anglosassone, è l'autore de Il Signore degli Anelli e di altre celebri opere riconosciute come pietre miliari del genere fantasy, quali Lo Hobbit e Il Silmarillion.

Premi importanti vinti dall'autore:

Commendatore dell'Ordine dell'Impero Britannico «Per i servizi resi alla letteratura inglese» — Buckingham Palace (Londra), 28 marzo 1972
Premio Locus al miglior romanzo fantasy – 1978 – Il Silmariollion
Premio Hugo per la miglior rappresentazione drammatica – 2002 – Il signore degli anelli, la compagnia dell’anello.
Nebula Award alla miglior sceneggiatura – 2003- Il signore degli anelli – La compagnia dell’anello
Premio Prometheus – 2009 – Il signore degli Anelli

Eventuali premi vinti dal libro:

Premio Prometheus

Genere:

Fantasy

Ambiente:

La Terra di Mezzo è una regione di Arda, l'universo immaginario fantasy creato dallo scrittore inglese J.R.R. Tolkien. Lo Hobbit e Il Signore degli Anelli si svolgono interamente nella Terra di Mezzo, così come parte de Il Silmarillion e dei Racconti Incompiuti.

Tempo:

Medievale/Fantasy (III Era della terra di mezzo)


Recensione:

Come noterete dalla copertina in alto a sinistra, io non ho propriamente letto La Compagnia dell’Anello, ma mi sono comprata la trilogia completa sia per una questione di comodità che di prezzo. Per una serie di motivi con i quali non starò a tediarvi ho deciso di recensire singolarmente ogni volume, anche se alla fine fra le tre ci sarà ben poca differenza.

I personaggi principali di questo libro sono sostanzialmente:
Frodo Baggins: uno hobbit che come tutti non ha mai visto molto fuori della Contea, ma ne ha tanto sentito parlare dallo zio Bilbo Baggins, e da esso erediterà l’anello e il fardello di portare a termine un’importante missione destinata a cambiare le sorti della terra di mezzo.
Sam:hobbit figlio del gaffiere ed affezionatissimo amico di Frodo, che lo seguirebbe ovunque e per il quale darebbe la vita senza pensarci due volte (spesso viene quasi il dubbio sia omosessuale, che, per l’epoca in cui è stato scritto il libro, è decisamente innovativo).
Marry e Pipino: ultimi due hobbit che, ad ogni costo, seguiranno l’amico Frodo in quest’ importante viaggio, sono decisamente meno pesanti e più interessanti e coraggiosi di Sam, anche se decisamente più combina guai, e, in certe occasioni, quasi pericolosi (ovviamente per la riuscita della missione). Anche loro non hanno mai visto fuori della contea, ma a questa condizione sembrano adeguarsi molto prima degli altri dimostrando un certo spirito di adattamento.
Gandalf: stregone, storico amico di famiglia dei Baggins, che partecipò già a suo tempo all’avventura di Bilbo ne Lo hobbit, e che non è ben visto nella contea e nella maggior parte dei luoghi dove si reca. Si tratta di una figura particolare e piuttosto evanescente, si sa che c’è ma non si sa mai se e come interverrà lasciando spesso il dubbio su da che parte stia.
Legolas e Gimli: esponenti rispettivamente della razza degli elfi e dei nani, in contrasto perlopiù per ragioni che vengono rispiegate ma sono state esplicate molto meglio ne Lo Hobbit, che parteciperanno alla missione con un certo astio razziale tra loro, uniti solo per il bene comune.
Aragorn: discendente di re Elessar, e quindi erede al trono di Gondor tiene però un basso profilo in tutta l’avventura, pur palesando sovente l’animo nobile e deciso di un vero re.
Boromir: discendente dei sovrintendenti di Gondor, è un uomo altrettanto deciso e fiero, a volte un po’ rude, che vuole a tutti i costi mettere fine alla guerra. D’animo nobile, man on abbastanza forte rischierà di porre fine alla missione, pur non volendolo veramente.

La Compagnia dell’Anello è, secondo me, il volume migliore di tutta la trilogia (prima di sottoporvi una recensione ho infatti deciso di leggerli tutti e tre), ed è anche il più collegato a “Lo Hobbit”, sono infatti stata molto contenta, leggendolo, di essermi dedicata prima a quest’ultimo, perché vengono citati moltissimi personaggi (come ad esempio Gloin o il re di Bosco Atro), fatti e ricordi dei quali, altrimenti, non si coglierebbe il significato/l’ironia.

A differenza di ciò che pensano molti con i quali mi sono confrontata in merito, io non trovo questo libro eccessivamente descrittivo, certo non ci si può aspettare che Tolkien non spenda due parole per raccontarci quella magnifica e dettagliatissima ambientazione che ha creato con incredibile maestria, senza contare che non si perde per capitoli interi a descrivere e basta. Trovo difficile spiegarlo se non con un paragone, diciamo che leggendo sembrava di essere su un treno a guardare dal finestrino, e, mentre i fatti accadono un po’ di sfondo e un po’ in primo piano, avevo la possibilità di ammirare quel magnifico e vario panorama che propone un viaggio nella Terra di Mezzo.
Anche i personaggi, che io trovo fondamentali per la riuscita di un bel libro, sono molto dettagliati e precisi, ognuno con il proprio carattere, le proprie abitudini, conoscenze e lacune. Così come i protagonisti, i personaggi secondari, hanno la loro collocazione precisa e fondamentale nella storia, il che aiuta notevolmente a fare immergere il lettore in quello che sembra quasi un mondo parallelo.

Solo una pecca trovo in questo libro come nel suo “predecessore” Lo Hobbit: i canti e le poesie. A parer mio ci sono troppe di queste interruzioni che non hanno una reale utilità nella riuscita dell’avventura e della storia in se e per certi versi risultano piuttosto pesanti. Non escludo che a me possano aver dato quest’impressione perché ho letto un traduzione, mentre in lingua originale magari suonano meglio.

Lettori ai quali si rivolge:

Il libro non è scritto proprio con un linguaggio semplice e è ricco di subordinate e coordinate, il che lo rende piuttosto difficile, io, personalmente, mi sento di consigliarlo dai 15/16 anni in su, dal momento che la padronanza della lingua dovrebbe essere a un livello orami sufficiente.

Nessun commento:

Posta un commento