martedì 3 novembre 2015

Veleno d'Inchiostro

Veleno d’Inchiostro, di Cornelia Funke

Sinossi:

È notte fonda, la pioggia avvolge ogni cosa nel suo pallore spettrale, quando alla porta di Meggie bussa uno straniero, e suo padre Mortimer inizia a fare i bagagli. Devono fuggire, nascondersi… ma da chi? Meggie ignora che il padre, abile rilegatore, ha il dono di infondere la vita nei libri: la sua voce trasforma le parole in carne e ossa. Tuttavia, dopo che anni prima — proprio a causa della sua voce — sua moglie è scomparsa dentro a Cuore d'inchiostro, e Capricorno, malvagio signore dal cuore nero, si è materializzato dalle trame della carta, Mortimer non intende usare il proprio dono mai più. Capricorno trascinerà padre e figlia in un vortice di eventi, tanto magici quanto pericolosi. Finché Meggie scoprirà di avere lo stesso dono e il Mondo d'inchiostro li reclamerà a sé, trasformandoli a loro volta in personaggi. Ma davvero tutto è scritto? O forse nei libri, come nella vita vera, ognuno può scrivere la propria storia e cambiare il finale?


Casa editrice:

Mondadori

Collana:

I Grandi

Reparto:

Narrativa

Anno di Pubblicazione:

2014

Traduttore:

Mornaghi R.

Prezzo di Copertina:

22€

ISBN:

978-88-04-63691-5

Numero di Pagine:

430 (Di 1502)

Capitoli precedenti:

Cuore d'inchiostro

Informazioni sull'autore:

Cornelia Funke, nata nel 1958, si è laureata ad Amburgo in Pedagogia, specializzandosi poi nell'illustrazione per ragazzi, campo in cui ha lavorato fino a che non ha deciso di diventare una scrittrice. Vincitrice di numerosi premi, ha raggiunto la fama mondiale con Il Re dei Ladri. Per Mondadori ha pubblicato anche Cuore d'inchiostro, diventato un film, e il seguito della trilogia Veleno d'inchiostro e Alba d'inchiostro, oltre a Il cavaliere fantasma e la saga di Reckless. Vive a Los Angeles in una casa piena di libri, con due figli e un cane di nome Luna

Premi importanti vinti dall'autore:

Cornelia Funke ha vinto molti premi per tutti i suoi libri tra cui Book Sense Children's Literature Award

Eventuali premi vinti dal libro:

Book Sense Children's Literature Award

Genere:

Fantasy

Ambiente:

Liguria

Tempo:

I giorni nostri

Recensione:

In questo capitolo della trilogia del mondo d’inchiostro troviamo i medesimi protagonisti del precedente:
Maggie, la figlia di Mortimer, che come lui riesce leggendo ad evocare ciò che legge ad alta voce nei libri. Si tratta di una ragazzina esuberante e gentile incuriosita, dopo l’avventura di sua madre nel libro “Cuore d’inchiostro” da quel mondo fantastico descritto dallo scrittore Fenoglio
Farid, un personaggio estratto da Le mille e una notte da Mortimer nel capitolo precedente, che si scopre avere una cotta per Maggie. Vuole a tutti i costi salvaguardare la vita del suo amico Dita di Polvere, il cui destino è già stato scritto.
Dita di Polvere, un mangiafuoco che nel primo volume era stato strappato al suo mondo da Mortimer, e in questo vi rientra trovandolo però molto cambiato da quando dieci anni prima sene era andato..


Ho trovato questo libro un po’ lento nel suo complesso (forse non solo a causa della narrazione ma del fatto che anche io ho avuto meno tempo per dedicarmici a causa di problemi esterni), ma c’è da dire che questa volta la Cornelia Funke si è dovuta molto dilungare anche nel raccontare una nuova ambientazione, necessaria per fare vivere al lettore ogni avvenimento e l’evoluzione della storia, con i suoi intrighi politici e personaggi peculiari.
Ho apprezzato davvero molto come sia stata inserita la relazione in evoluzione tra Meggie e Farid nella storia. È di sfondo e la si percepisce appena nella sua evoluzione. Non è mai volgare la descrizione che viene fatta delle loro effusioni, ma, anzi, a volte c’è dell’ironia che rende tutto più tenero, senza mai snaturare la vera storia principale.
Non mi è, invece, piaciuta particolarmente la parte di Fenoglio e il suo poter modificare la storia a piacimento. Prima doveva essere letta una copia di un libro ad alta voce in un certo clima con una data concentrazione e l’”evocazione” era uno scambio equivalente (come in alchimia) poi durante questo volume questa “sacralità” viene snaturata e alla fine quasi non mi sarei stupita se qualcuno avesse scritto con un dito nella sabbia “la storia finisce bene” e semplicemente facendolo leggere a Maggie ad alta voce si sarebbe risolto tutto in un istante.

Notevole, invece, e credo mi stupirà sempre, è la caratterizzazione dei personaggi, dai più importanti alle comparse, come Due Dita o la donna incinta che conosce Resa.
In definitiva sono convinta che la figura che ami di più sia assolutamente quella del Principe Nero


Lettori ai quali si rivolge:

Lo consiglio ad un pubblico adolescenziale o come lettura leggera anche agli adulti. Scorre piacevolmente e aiuta a passare un po’ di tempo

venerdì 21 agosto 2015

Cuore d'Inchiostro

Cuore d’Inchiostro, di Cornelia Funke

Sinossi:

È notte fonda, la pioggia avvolge ogni cosa nel suo pallore spettrale, quando alla porta di Meggie bussa uno straniero, e suo padre Mortimer inizia a fare i bagagli. Devono fuggire, nascondersi… ma da chi? Meggie ignora che il padre, abile rilegatore, ha il dono di infondere la vita nei libri: la sua voce trasforma le parole in carne e ossa. Tuttavia, dopo che anni prima — proprio a causa della sua voce — sua moglie è scomparsa dentro a Cuore d'inchiostro, e Capricorno, malvagio signore dal cuore nero, si è materializzato dalle trame della carta, Mortimer non intende usare il proprio dono mai più. Capricorno trascinerà padre e figlia in un vortice di eventi, tanto magici quanto pericolosi. Finché Meggie scoprirà di avere lo stesso dono e il Mondo d'inchiostro li reclamerà a sé, trasformandoli a loro volta in personaggi. Ma davvero tutto è scritto? O forse nei libri, come nella vita vera, ognuno può scrivere la propria storia e cambiare il finale?


Casa editrice:

Mondadori

Collana:

I Grandi

Reparto:

Narrativa

Anno di Pubblicazione:

2014

Traduttore:

Mornaghi R.

Prezzo di Copertina:

22€

ISBN:

978-88-04-63691-5

Numero di Pagine:

430 (Di 1502)

Capitoli precedenti:

///

Informazioni sull'autore:

Cornelia Funke, nata nel 1958, si è laureata ad Amburgo in Pedagogia, specializzandosi poi nell'illustrazione per ragazzi, campo in cui ha lavorato fino a che non ha deciso di diventare una scrittrice. Vincitrice di numerosi premi, ha raggiunto la fama mondiale con Il Re dei Ladri. Per Mondadori ha pubblicato anche Cuore d'inchiostro, diventato un film, e il seguito della trilogia Veleno d'inchiostro e Alba d'inchiostro, oltre a Il cavaliere fantasma e la saga di Reckless. Vive a Los Angeles in una casa piena di libri, con due figli e un cane di nome Luna

Premi importanti vinti dall'autore:

Cornelia Funke ha vinto molti premi per tutti i suoi libri tra cui Book Sense Children's Literature Award per Cuore d'inchiostro

Eventuali premi vinti dal libro:

Preis der Jury der jungen Leser per Tintenherz
Book Sense Children's Literature Award per Cuore d'inchiostro

Genere:

Fantasy

Ambiente:

Liguria

Tempo:

I giorni nostri


Recensione:

Come promesso ecco la recensione di Cuore d’inchiostro, e comincio subito con il dirvi che avendo trovato il volume che racchiude tutti e tre i libri l’ho preferito ai singoli divisi. Scelta dovuta tanto alla comodità quanto all’economicità di questi megalibri.
Per questo libro, a differenza della solita prassi, io ho visto prima il film (Inkheart, La leggenda di cuore d’inchiostro di Iain Softley), quindi qualche personaggio potrei averlo un poco storpiato a causa delle immagini del film che mi si riproponevano durante la lettura.

Detto questo possiamo passare all’effettiva descrizione di questi personaggi, base di ogni recensione:
Meggie è l’assoluta protagonista del libro. È una ragazzina esuberante di 12 anni, che ama molto leggere. Vive da sola con il padre che è costretto per lavoro a spostarsi spesso e, non riuscendo ad avere amici stabili si immerge sempre nel mondo della lettura che la accoglie e le fa vivere incredibili avventure.
Mortimer è il padre di Meggie, è un assiduo lettore e sprona, n evidente successo, la figlia a condividere la stessa passione. Di lavoro fa il restauratore di libri e questo lo porta a spostarsi e trasferirsi spesso per lavoro, e anche per un segreto che nasconde a tutti gelosamente.
Elinor è la ricchissima zia di Meggie, sorella di sua madre Teresa. È una collezionista di libri dal carattere piuttosto piccante. I libri per lei sono un’ossessione e per essi praticamente vive e li venera .
Dita di polvere è un vecchio conoscente di Mortimer. Ha tre cicatrici sul volto fattegli da Basta anni or sono ed un carattere esuberante. È un abile doppiogiochista e pensa sempre solo a se stesso, nonostante tutto non è facile detestare questo personaggio.
Capricorno è un uomo spregevole, un cattivo vero di quelli senza morale che fanno del male al prossimo per puro piacere. È un uomo robusto e dall’incarnato diafano, a capo di una banda di farabutti di ogni provenienza, che metterà in crisi la vita dei protagonisti.
I personaggi, che io ho molto sintetizzato, nel libro invece sono molto ben caratterizzati. Vengono introdotti con gradualità e presentati sotto ogni punto di vista. I principali sopra elencati li vediamo, durante il libro, affrontare una lunga serie di stati d’animo e di prove che faranno risaltare tutte le loro sfumature più nascoste. Anche la descrizione fisica molto accurata e il continuo ribadire alcuni dettagli di questi personaggi, permettono al lettore di avere un’idea chiara di quali sono i caratteri in gioco.

A differenza dei personaggi, ai quali la Funke deve aver dedicato molta attenzione, il paesaggio non viene particolarmente descritto. Viene data un’ immagine di com’è l’ambiente secondo, perlopiù, le sensazioni dei personaggi che con esso interagiscono, mentre una descrizione dettagliata di ciò che si vede viene fatta solo per la casa di Elinor, e per il villaggio di capricorno, almeno nella sua struttura generale.
La trama, nel complesso, è comunque molto bella, non ha sbavature ed i dialoghi sono molto realistici, nonostante l’assurdità di ciò che accade attorno ai protagonisti.
libro parla di un uomo che riesce a estrarre dalle storie legge a voce alta, dei personaggi e degli oggetti, ma questo scambio prevede qualche cosa in cambio…. Vi invito a leggere il libro per scoprire cosa e come si ingegneranno i protagonisti a risolvere il problema. Con questo invito intendo, ovviamente, che si tratta di un libro che consiglio.

Vorrei sottolineare che i tratta di un libro scritto abbastanza in grande e con un lessico decisamente scorrevole e semplice, adatto anche come lettura alla sera prima di andare a letto o in spiaggia, anche se le vacanze sono ormai quasi finite.

Mi accingo ora a leggere il seguito :”Veleno d’inchiostro”, sperando che mantenga gli stessi elevati standard


Lettori ai quali si rivolge:

Tutti

mercoledì 5 agosto 2015

Orgoglio e Pregiudizio

Orgoglio e Pregiudizio, di Jane Austen

Sinossi:

Orgoglio e pregiudizio è il primo romanzo, e insieme il capolavoro, di Jane Austen, “l’artista più perfetta tra le donne” secondo Virginia Woolf. Fu pubblicato nel 1813, ma quando ne iniziò la stesura, la Austen aveva ventun anni e un’amica di famiglia che l’aveva definita “la più graziosa, sciocca, leziosa farfalla in cerca di marito che sia dato incontrare”. Frivola e ironica, immersa nel mondo campagnolo e borghese cui apparteneva fatto di tè, balli, flirt della buona società e ridicoli incidenti della vita quotidiana, sapeva giocare su questi tenui motivi con una grazia e una profondità uniche. In Orgoglio e pregiudizio, raccontando la storia delle cinque sorelle Bennet e dei loro corteggiatori, evoca con tocchi sobri e precisi, un incantevole e penetrante quadro della provincia inglese alla fine del Settecento




Casa editrice:

Mondadori

Collana:

Oscar Scuola

Reparto:

Narrativa

Anno di Pubblicazione:

2014 – Prima pubblicazione 1813

Traduttore:

Caprin G.

Prezzo di Copertina:

6,00 €

ISBN:

978-88-04-64513-9

Numero di Pagine:

390

Capitoli precedenti:

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Informazioni sull'autore:

Scrittrice inglese. Compì la sua educazione quasi interamente in casa, sotto la guida del padre ecclesiastico. Nel 1801 si trasferì con la famiglia a Bath; nel 1805 a Southampton ed infine, nel 1809, a Chawton, Hampshire, dove scrisse quasi tutti i suoi romanzi.
Profondamente attaccata alla famiglia, in particolare alla sorella Cassandra, la Austen non si sposò mai e trascorse un’esistenza raccolta e casalinga, interrotta solo da brevi visite a Londra e ai luoghi di villeggiatura sulla costa meridionale inglese.
Il mondo descritto nei suoi romanzi non si estende mai al di là dei limiti della vita e degli ambienti da lei direttamente conosciuti; ma il suo fine tocco ironico, la sua prosa elegante e fredda, la sottigliezza con cui analizza e descrive il conflitto tra esigenze psicologiche e morali di varia natura conferiscono a questa narrativa una non comune complessità e collocano la Austen tra i più grandi nomi del romanzo inglese.

Premi importanti vinti dall'autore:

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Eventuali premi vinti dal libro:

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Genere:

Romanzo Rosa/Satira

Ambiente:

Inghilterra

Tempo:

Fine Settecento


Recensione:

Avevo indicato di stare leggendo la saga del mondo d’Inchiostro, ma per vari motivi mi sono trovata ad interrompere quella lettura per riprendere il già letto Orgoglio e Pregiudizio di Jane Austen che ora mi accingo a recensire.
Mi rincresce per chi era in attesa dell’altra recensione, rimandarla di qualche giorno rispetto alla precedente previsione. Per questo mi scuso.

Partiamo come sempre dai personaggi principali che per comodità dividerò per famiglie:
Famiglia Bennet:
Signor Bennet è il padre delle sorelle Bennet, un gentiluomo flemmatico ed indolente. Spesso simpatico e molto ironico. Come dice Elizabeth si è sposato per amore della bellezza della moglie non badando particolarmente che fosse educata e intelligente, ciò ha portato ad una certa insofferenza nei suoi confronti in età più matura. Ama stare chiuso in biblioteca ed essere disturbato il meno possibile, ammette di aver dedicato meno tempo di quanto avrebbe dovuto alle figlie ed è legato in particolar modo ad Elizabeth, ritendendo, invece le due minori estremamente sciocche e civette.
Signora Bennet è la madre delle sorelle Bennet ed è uno dei personaggi più sciocchi ed ignoranti di tutto il libro. Fa spesso vergognare incredibilmente le figlie maggiori con il suo comportamento invadente oltre che il suo parlare troppo e a sproposito nelle situazioni meno indicate. I suoi interessi principali sono trovare un marito ricco alle figlie (utilizzando però atteggiamenti che più che altro li fanno scappare) e spettegolare di tutto e di tutti o vantarsi con i vicini di qualunque cosa le sembri interessante. La figlia preferita è Lydia, che è sciocca e ignorante quanto lei.
Jane Bennet è la sorella maggiore. Ha un carattere dolce e gentile ed è bendisposta verso chiunque. È sempre disposta a perdonare e giustificare chiunque faccia un torto a qualcun altro. Viene definita la più bella delle sorelle Bennet, è anche una delle più sagge ed eleganti, ma non manivesta mai alcun tipo di vanità per questo.
Elizabeth Bennet, abbreviato Lizzy o Eliza, è la secondogenita dei Bennet nonché la vera protagonista del libro. È una ragazza orgogliosa della sua intelligenza e, tra tutte le sorelle è anche la più acuta e sveglia, per queste qualità prediletta dal padre. Ha una visione più oggettiva delle situazioni ma si lascia andare troppo al pregiudizio che nasce dalle prime impressioni, e di questo si troverà a rammaricarsi durante la storia. Ha un carattere piuttosto forte e per questo si trova in più momenti ad essere tagliente con personaggi di un certo lignaggio causando qualche attrito nei rapporti con loro.
Mary Bennet è la terza delle sorelle. A differenza delle altre non brilla per bellezza ne per doti intellettuali e cerca quindi di mitigare queste mancanze con lo studio risultando però pedante e saccente
Catherine Bennet ha due anni più di Lydia ed è frivola quasi come quest’ultima, subisce purtroppo la sua influenza e, solo verso la fine del libro riesce in parte a redimersi.
Lydia Bennet è la più piccola delle sorelle Bennet, è stata viziata dalla madre che la ha permesso di crescere ignorante vanitosa e civetta. Con il suo atteggiamento frivolo metterà in imbarazzo più volte le sorelle maggiori e la famiglia in generale causando svariati problemi a tutti senza nemmeno rendersene conto.
Signore e Signora Gardiner sono il fratello della Signora Bennet e sua moglie. Sono molto sensibili e ben educati nonostante siano di umili origini. Molto legati a Elizabeth e Jane, trascorreranno una vacanza con la prima nelle contee del nord e ospiteranno la seconda a Londra nella loro casa di Cheapside. Sono gli unici parenti che non mettono continuamente in imbarazzo le sorelle maggiori.

Famiglia Darcy/De Bourgh:
Fitzwilliam Darcy è un ricchissimo gentiluomo del Derbyshire, amico intimo del Sig. Bingley è astuto ed intelligente e su quest’ultimo ha un particolare ascendente. Viene presentato inizialmente come un uomo orgoglioso ed arrogante, oltre che altezzoso e sprezzante. Leggendo il romanzo ci si trova a scoprirlo meglio tramite una lunga serie di avvenimenti che porteranno a spiegare in parte i suoi atteggiamenti e a scoprirne altri ben diversi.
Georgiana Darcy è la sorella minore di circa dieci anni del Sig Darcy, viene presentata da Wickham come una ragazza arrogante e sfacciata come il fratello. Quando la si incontrerà direttamente nella lettura la si scoprirà essere solo una ragazza timida e un poco impacciata, ma dal carattere buono e dolce.
Catheryne de Bourgh è una donna altera ed autoritaria, è la zia di Darcy. È abituata a farsi ubbidire e venerare da tutti e si sente sempre in dovere di dispensare consigli circa ogni cosa, da come mungere e gestire le vacche, a fare una valigia, ad amministrare una casa o arredarla. Inutile dire che spesso questi consigli non sono necessari o richiesti, ma solo tollerati. Il suo massimo ammiratore è il sig Collins che la vede come sua incredibile benefattrice e per la quale farebbe qualunque cosa.
Anne de Bourgh è la figlia di Lady Catheryne, è una ragazza insignificante e dall’aspetto malaticcio. Da un accordo tra lady Catheryne e la madre di Darcy dovrebbe sposarsi con quest’ultimo ed ereditare la proprietà di Pemberley della quale lui è proprietario.

Famiglia Bingley:
Charles Bingley è un ricco gentiluomo che si trasferisce in una tenuta non lontano da Longbourn (dove vive la famiglia Bennet), possiede una rendita molto alta il che lo rende un uomo molto ammirato e rispettato. Nonostante la ricchezza è gentile nei modi e molto affabile, l’unico difetto che gli si può attribuire è essere succube del Sig Darcy e delle proprie sorelle.
Caroline Bingley è la sorella di Charles, ha un carattere snob e venera completamente Darcy, che spera di sposare. All'inizio del volume si comporta come se fosse la sua ombra e non fa che adorarlo ogni volta che gli sia possibile. Notando un certo interesse da parte di quest’ultimo per Elizabeth inizia a fare la gelosa mettendosi anche spesso in ridicolo. Vorrebbe combinare le nozze tra Charles e Georgiana in modo da avvicinarsi maggiormente a Darcy e alle sue proprietà.
Louisa Hurst: sorella di Charles Bingley, altezzosa quanto la sorella Caroline, è sposata con il Signor Hurst.
Ci sono però ancora una serie di personaggi secondari che non starò a nominare se non per nome quali: il sig Collins, la famiglia Lucas, George Wickham e gli ufficiali del reggimento, il signor Hurst, il Colonnello Fitzwilliam, i signori Philips e i signori Forster

La trama del libro è piuttosto semplice ed al tempo stesso articolata a causa della quantità di personaggi che vengono proposti, ognuno con la sua storia passata e futura dipendente, ma solo in parte da quella degli altri. Si parla perlopiù della vita delle sorelle Bennet, la cui principale protagonista è Elizabeth, e dei sentimenti che questa prova per Darcy, dell’evoluzione dei loro comportamenti in funzione alle avventure e disavventure che entrambi si trovano ad affrontare.
Non mi è possibile riassumerla perché il fitto collegamento tra i personaggi andrebbe a rivelare anche il finale che io consiglio di scoprire leggendo direttamente il libro.

Jane Austen scrive in modo scorrevole (o almeno scorrevole è la traduzione che ho letto io) e semplice, la lettura del libro è quindi veloce e leggera e lo si potrebbe facilmente definire un libro “da spiaggia”, anche se ultimamente in spiaggia ho visto libri di qualità decisamente inferiore a questo. Nel suo modo di raccontare c’è un implicita accusa di alcuni atteggiamenti frivoli del ceto borghese che vive nell’epoca dell’autrice, portata avanti però in maniera ironica ed irriverente, che aiuta a non fare divenire pedante il volume.
Pur essendo un romanzo rosa (assolutamente fuori dal mio genere) è in grado di strappare un sorriso in molte scene quasi comiche che vengono presentate al lettore.

Trattandosi di un ambiente storicamente noto e di un epoca conosciuta non è difficile inquadrare i personaggi e i loro modi.
Di questo libro sono stati girati anche molti film. Io ho visto la miniserie televisiva Orgoglio e pregiudizio (Pride and Prejudice) del 1995, prodotta da Sue Birtwistle e diretta da Simon Langton che è piuttosto fedele al testo originale.

La copertina non corrisponde esattamente alle caratteristiche del libro presentato perchè è l'ultima versione che ho letto.


Lettori ai quali si rivolge:

Tutti, principalmente ragazze

giovedì 23 luglio 2015

La regina dei Dannati

La regina dei Dannati, di Anne Rice

Sinossi:

Dopo seimila anni di tenebrosa immobilità, Akasha, già sovrana della valle del sacro Nilo, madre di tutti i vampiri e Regina dei Dannati, si è destata dal suo sonno, liberando le più oscure forze del male sulla Terra. Il suo mostruoso disegno di dominio del mondo dei vivi e dei non-morti deve essere fermato o l’intera umanità sarà distrutta. Toccherà al vampiro Lestat, demone senza età che ammalia i mortali sotto le spoglie di una rock star, contrastare i poteri innominabili che obbediscono ad Akasha. Lui ha osato sfidarla, risvegliandola da un sonno immemore e svelandone il segreto nelle sue canzoni, lui dovrà sconfiggerla, prima che sia troppo tardi.







Casa editrice:

TEA

Collana:

Best Tea

Reparto:

Narrativa

Anno di prima Pubblicazione:

1988

Traduttore:

Rambelli R.

Prezzo di Copertina:

6,90 €

ISBN:

9788850236367

Numero di Pagine:

510

Capitoli precedenti:

Intervista col vampiro.
Scelti dalle Tenebre.



Informazioni sull'autore:

Anne Rice, nata Howard Allen O'Brien è nota come autrice di romanzi gotici, horror e fantasy i cui protagonisti sono vampiri e streghe. Complessivamente ha venduto 100 milioni di copie divenendo una delle autrici horror di maggior successo della storia moderna.

Premi importanti vinti dall'autore:

Premio Bram Stoker alla carriera

Eventuali premi vinti dal libro:

///

Genere:

Horror

Ambiente:

Principalmente Stati uniti d’America

Tempo:

Attuale


Recensione:

La Regina dei Dannati è la conclusione e il riassunto, si può dire, della vita di tutti i personaggi incontrati nei due capitoli precedenti.
Il protagonista principale è essenzialmente Lestat, che dopo il suo concerto Rock è riuscito a risvegliare la sua amata Akasha dal suo sonno millenario. Lestat è sempre lo stesso ragazzo arrogante che troviamo già nei volumi precedenti, ma vivrà un’esperienza particolare che andrà a formarlo nel corso di questa storia.
Gli altri personaggi principali sono quelli che già abbiamo visto, cari a Lestat, ossia: Marius, Armand, Louis, e Gabrielle. In questo volume vengono inoltre presentati anche altri personaggi:
Jesse, una studiosa del Talamasca e del paranormale che ha la straordinaria capacità di vedere i fantasmi e gli spettri e di questo ha fatto il suo lavoro. Si trova invischiata in tutta la storia sia perché sua zia è Maharet, sia perché il Talamasca stesso la manda a indagare su Lestat e tutti i personaggi presentati nei precedenti libri.

Maharet si scopre essere uno dei più antichi vampiri esistenti, diretta discendente di Akasha fa parte dei primordiali esseri dell’oscurità e racconterà la verità su ciò che è accaduto all’origine di tutto, andando a scontrarsi con Akasha per vendicare un antico torto.

Mekare è la sorella si Maharet e viene presentata indirettamente dai racconti di quest’ultima in quanto sono state separate millenni prima e non sono mai riuscite a ritrovarsi.

Khayman è il servitore di Akasha, si è risvegliato in quest’epca dopo un lungo sonno e ha portato con se particolari desideri. Un po’ come un bambino non è sempre in grado di gestire la propria forza e dovrà fare i conti con questo problema nel corso della storia.

Infine Akasha, che da quando si sveglia si rivela essere molto meno buona e dolce di quanto si immaginasse: egoista ed avida vuole divenire la regina del mondo, vista dai mortali come una splendida divinità. In realtà la regina non è puramente malvagia, infatti vuole epurare il mondo dai maschi, tenendone solo alcuni per la riproduzione, appunto per fare cessare guerre abusi e stupri. Akasha sostiene di aver studiato questa teoria nei millenni nei quali è rimasta immobile sul trono sotto le cure di Marius e dei suoi predecessori e che ora sia giunto il momento di attuare il suo piano in quanto siamo nell’epoca giusta.

Come nei volumi precedenti, nel raccontare gli avvenimenti, Anne Rice fa molto “brodo” ma questa volta risulta meno pesante che nei sue precedenti capitoli, infatti i dettagli che riporta sono più utili al lettore per inquadrare esattamente cosa sta avvenendo.

Il metodo di divisione dei capitoli è molto interessante, perché mantiene vivo nella memoria tutto ciò che sta accadendo nelle varie fazioni che vengono presentate e seguite che intrecciandosi creano la storia stessa.

Adoro la teoria per la quale, secondo a storia di Maharet, sono nati i vampiri e il modo in cui si sono evoluti nel tempo. Non è facile inventare la genesi di una razza e non è facile darle un senso in un lasso di tempo così lungo e in questo Anne ha colpito nel segno, non limitandosi a dire “è una maledizione” o “è stato un incidente” o “non si sa”. Certo io sono una cultista del vampiro originale, ma ammetto che la storia proposta è molto interessante.

Io consiglio questo libro un po’ a chiunque perché tra tutte le porcate sui vampiri che escono ultimamente è decisamente al di sopra.

Di questo libro hanno fatto anche il film “la regina dei dannati” di Michael Rymer, ma sostanzialmente non racconta la stessa storia che troviamo nel libro, inoltre include una specie di riassunto anche del secondo: Scelti dalle Tenebre. Non per questo lo reputo un brutto film, ma guardarlo al posto di leggere il libro non è una soluzione fattibile.

Lettori ai quali si rivolge:

Dall’adolescenza in su.

giovedì 11 giugno 2015

Scelti dalle Tenebre

Scelti dalle Tenebre, di Anne Rice

Sinossi:

«Sono il vampiro Lestat. Sono immortale. Più o meno. La luce del sole, il calore di un fuoco intenso... ecco, potrebbero annientarmi. O forse no... ora sono ciò che l'America chiama una superstar del rock.» Lestat de Lioncourt è tra noi, oggi, musicista rock adorato da migliaia e migliaia di fan. Ma le origini della sua storia sono lontane, perse in un vortice di epoche e luoghi, di incontri, apparizioni e misteri. Da Parigi a Venezia, dalla Sicilia al Cairo, una traccia scarlatta ricorda il passaggio del vampiro Lestat... e la sua vita è una lunga avventura, di passione, di sangue, di piacere e di orrori. Questo libro ne racconta la storia.









Casa editrice:

TEA

Collana:

Best TEA

Reparto:

Narrativa

Anno di prima pubblicazione:

1985

Traduttore:

Rambelli R.

Prezzo di Copertina:

6,90€

ISBN:

9788850236374

Numero di Pagine:

456

Capitoli precedenti:

Intervista col vampiro.


Informazioni sull'autore:

Anne Rice, nata Howard Allen O'Brien è nota come autrice di romanzi gotici, horror e fantasy i cui protagonisti sono vampiri e streghe. Complessivamente ha venduto 100 milioni di copie divenendo una delle autrici horror di maggior successo della storia moderna.

Premi importanti vinti dall'autore:

Premio Bram Stoker alla carriera

Eventuali premi vinti dal libro:

///

Genere:

Horror

Ambiente:

Principalmente Francia, Egitto, Grecia e Louisiana.

Tempo:

Dal 1700 al 1980 circa


Recensione:

Se in Intervista col Vampiro il personaggio principale era Louis, in Scelti dalle Tenebre ci viene riproposta la storia però da parte di Lestat.
Nel primo libro Lestat viene descritto un po’ come apatico e allo stesso tempo sanguinario, senza una morale e perverso ma non viene mai approfondito il suo passato in quanto Louis non ne è a conoscenza quando viene intervistato. Ora ci troviamo dinnanzi, invece, ad un vampiro in evoluzione, dalla disperazione di Lestat circa il trovarsi in contatto con questa nuova razza e scoprire di essere impotente nei loro confronti, passando quindi al terrore della trasformazione e infine alla scoperta della propria nuova forma, con la solitudine che ne deriva.
Subito dopo la trasformazione di Lestat il suo creatore muore, lasciandolo con pochissime nozioni ed un mondo che percepisce come diverso, ignaro della presenza o meno di altre creature come lui e di come dev’essere vissuta una vita di Vampiro. Abbiamo quindi una ricerca della conoscenza da parte del Vampiro, con vari passaggi di depressione e quasi follia mentre intreccia la sua storia a quella di altri personaggi, quali Gabrielle, Armand, Marius e via dicendo, apprendendo da ognuno la qualche cosa ed accrescendo la propria conoscenza e competenza.

Altri personaggi importanti sono: Nicky, amico di Lestat che lo segue nella sua fuga da Parigi. Si tratta del figlio di un ricco mercante che per capriccio verso il padre ha deciso di suonare il violino. Il protagonista s’innamora della sua musica e a Parigi inizia con lui a lavorare in Teatro. Nicky prova un sentimento ambivalente verso Lestat, ama la sua bravura e il suo bell’aspetto, ma al contempo è geloso della sua forza e del suo successo come attore.
Gabrielle è la madre di Lestat. Era una ricca nobildonna italiana che dopo il matrimonio si è trasferita in Francia cadendo con la famiglia in povertà. È l’unica che sostiene il figlio nelle sue scelte. Mostra molto amore quando lo aiuta vendendo i suoi gioielli per mandarlo a studiare in convento da bambino e fa lo stesso quando lo incita a fuggire con Nicky da grande. È una donna forte e decisa, algida nei sentimenti e che soffre per la clausura nella magione in Francia. Lei stessa vuole evadere da quella condizione ma la malattia glielo impedisce, e per questo riversa sul figlio le sue speranze.
Armand, invece, è un vampiro che Lestat incontra in quel di Parigi. È a capo di una congrega che è convinta di servire il diavolo e vive nel cimitero degli Innocenti. Le regole della Congrega, alle quali lui si aggrappa con tutte le sue forze, sono molto ferree e il modo di vivere di Lestat, che cerca di mischiarsi agli umani e vivere una vita molto simile alla loro, per quanto possibile, le infrange quasi tutte. Questo porta Armand e la sua congrega a scontrarsi con il protagonista in più momenti della storia.
Marius è il creatore di Armand, che viene bruciato da una congrega molto simile a quella di cui diventerà capo poi il suo diletto. È un vampiro antichissimo che ha cercato, durante la sua eistenza, di vivere una vita molto simile a quella di Lestat. Si dedicava infatti alla pittura, ed intratteneva rapporti con gli umani anche di tipo commerciale, non limitandosi ad ucciderli per prenderne il sangue. Nonostante Aramand continui a dichiarare che Marius sia morto nell’incendio, da quando il protagonista viene a conoscenza della sua storia inizia a cercarlo disperatamente .

L’ambientazione, comprendendo un gran numero di anni, è molto varia. Parte dall’antico Egitto, per poi evolvere fino all’antica Roma e alle invasioni dei Celti e dei barbari del nord. Affronta il periodo della rivoluzione francese e la conquista dell’America, per proseguire nel periodo in Louisiana e infine al concerto negli anni ’80 a S Francisco. Quasi nessun periodo viene però descritto accuratamente, se non nel modo di vestire a volte e vagamente in qualche abitudine generica del tempo. Anche la descrizione estetica dei luoghi è incompleta la maggior parte delle volte, in quanto vengono riportati solo caratteri generici (ad esempio dell’ Egitto viene decritto sempre caldo e sabbia e caldo e caldo e sabbia, ma non viene veramente approfondito quello che si vede, non vengono descritte le vie, le case, le persone, se non molto sommariamente).

I personaggi, invece, sono molto approfonditi, come si può vedere nella descrizione sopra, ma su di essi si fa anche molto “brodo”. Anne descrive paragrafi e paragrafi di ripetizioni su quanto Lestat ami Gabrielle, di quanto Gabrielle è bella, i capelli sono belli, sembra un ragazzino, ma è un bel ragazzino, è così minuta e così bella, quanto la ama, lei lo ama, si amano a vicenda e sono belli, sono insieme, lui la ama, lui la ama alla follia, e via dicendo.
Ovviamente questo era un esempio, le ripetizioni di quanto qualcuno sia bello e quanto qualcuno ami qualcun altro sono praticamente infinite ed avvengono per ogni singolo personaggio che si incontra con un’ altro. Si amano tra vampiri, i vampiri amano le vittime e le vittime amano i vampiri e in realtà non si capisce mai che cosa è questo amore: se è follia e degenero mentale dei personaggi, se è amore carnale, se è amore platonico o altro. Non sono riuscita a capire, nemmeno, se questo “amare” deriva invece o meno da una mala traduzione dall’originale, essendo il verbo “to Love” usato molto di frequente in inglese a dispetto del nostro “amare”. Questo “brodo” va ad appiattire molto i personaggi, a renderli tutti bisessuali e asessuati allo stesso tempo, e privi di qualsivoglia reale o irreale sentimento. Sembra che quando incontrano un’altra creatura siano drogati e persi in un limbo di niente che li rende incapaci di ragionare razionalmente e sviluppare la propria personalità. In definitiva resta un tipo di racconto molto bello, almeno a mio parere. Come Anne Rice sviluppa la storia circa l’origine dei vampiri è molto interessante e ben argomentato, come si muovono i personaggi nell’ambientazione è curioso e intrigante.
Se si soprassiede al “brodo” è definibile un bel libro.

Solo una nota: Da copertina l’ordine proposto è: Intervista col Vampiro – La regina dei dannati – Scelti dalle tenebre, Cercando invece su internet e leggendo le prime pagine de la Regina dei dannati risulta abbastanza evidente che l’ordine corretto sia Intervista col Vampito – Scelti dalle tenebre – La regina dei dannati.



Lettori ai quali si rivolge:

Adolescenti dai 16 anni in su, in alcuni punti è un po’ cruento/scabroso

mercoledì 8 aprile 2015

Intervista col Vampiro

Intervista col Vampiro, di Anne Rice

Sinossi:

Una stanza buia. Un registratore acceso. Un giornalista. E un vampiro. Da quasi due secoli, ormai, Louis de Pointe du Lac non è più un uomo: è una creatura della notte, e ha tutta la notte a disposizione per convincere Daniel, il giornalista, che la storia che gli sta raccontando è vera. Così come è vero il suo volto, tanto pallido ed esangue da sembrare trasparente, di una bellezza soprannaturale e per sempre cristallizzata. Con Intervista col vampiro Anne Rice ha ricreato il mito notturno del vampiro, trasformandolo in una figura oscuramente luminosa capace di incarnare, e di raccontare, i mali, le paure, le angosce di noi contemporanei.







Casa editrice:

TEA

Collana:

Best Tea

Reparto:

Narrativa

Anno di Pubblicazione:

2014

Traduttore:

Bignardi M.

Prezzo di Copertina:

6,90€

ISBN:

9788850236350

Numero di Pagine:

362

Capitoli precedenti:

///

Informazioni sull'autore:

Anne Rice, nata Howard Allen O'Brien è nota come autrice di romanzi gotici, horror e fantasy i cui protagonisti sono vampiri e streghe. Complessivamente ha venduto 100 milioni di copie divenendo una delle autrici horror di maggior successo della storia moderna.

Premi importanti vinti dall'autore:

Premio Bram Stoker alla carriera

Eventuali premi vinti dal libro:

///

Genere:

Horror

Ambiente:

America ed Europa

Tempo:

da fine 1700 a inizio anni ‘70


Recensione:

Come sempre partiamo dai personaggi principali, che fortunatamente sono pochi e ben caratterizzati sia nella prima presentazione che nell’evoluzione di ognuno di essi nel libro.
Partiamo da Louis, il vampiro che viene intervistato. In lui troviamo un personaggio estremamente dettagliato e controverso. Non ha un solo punto di vista ma durante tutta la storia si lascia trasportare dagli eventi, girando attorno a quella che secondo lui dovrebbe essere la “retta via” ma che non riesce a mantenere a causa della sua nuova Natura di Vampiro, ed evolvendosi quindi in seguito agli avvenimenti di circa 300 anni di storia. Louis è l’unico che conosciamo ancora da Umano: un uomo risoluto e serio che ama la sua famiglia e la vita che lo circonda, che si occupa degli affari della sua tenuta cercando il meglio per tutti, fino all’arrivo di Lestat e fino a quando non è tenuto ad allontanarsi. Solo dopo l’allontanamento inizia veramente a cambiare, ad assecondare maggiormente la propria nuova natura che viene maggiormente stimolata dall’arrivo in città prima, e dagli avvenimenti di Parigi poi.

Secondo per importanza e cronologia è il già accennato Lestat. Il vampiro che trasforma Louis. La trasformazione inizialmente sembra essere unicamente per fini personali. Lestat vuole per suo padre una fine degna, vuole vivere nello sfarzo e nel lusso, vuole permettersi tutto, e Louis con le sue doti nella gestione del patrimonio è in grado di dargli tutto questo. Ben presto tuttavia appare il lato cattivo e sadico di Lestat, che in certi momenti mi ha quasi fatta rabbrividire per la crudeltà. Come dice lui stesso è un predatore, perché i vampiri non sono altro che predatori. Non guarda in faccia a nessuno prima di ucciderlo e se non fosse per la morale di Louis, che ogni tanto si ostina a dare un freno a quest’atteggiamento, sarebbe la fine per il genere umano. Quando i due si separano inizia il vero declino del vampiro, che abbandonato viene poi ripresentato quasi allo stremo delle proprie forse vitali.

Claudia, la piccola Claudia… secondo me Anne Rice rappresenta l’egoismo infantile al meglio inizialmente, con la ferocia della bambina, con i trucchetti iniziali. Adoro Claudia in ogni sfaccettatura, nel suo crescere in un corpo da bambina, nel suo amare ma non poter amare carnalmente, non poter essere veramente bella per sempre, come una donna vorrebbe. Amo Claudia nelle sue ricerche infinite che secondo me celano una ricerca del poter crescere anche da vampira, e, infine, amo Claudia nel suo panico finale, nel suo terrore, nella voglia di fuggire da quella città che ha tanto cercato ma che si rivolta contro di lei.

Infine viene Armand, che come Lestat inizialmente si manifesta nel suo splendore e nella sua potenza, nel suo controllo della propria vita e della vita degli altri, il perfetto utilizzo delle sue doti che divengono poi nulle e patetiche quando diviene praticamente schiavo di Louis.

Bene, presentati i personaggi principali, tutti estremamente caratterizzati e affascinanti nel loro evolvere, passiamo alla storia. Trovo estremamente interessante l’impostazione iniziale, dove tutto è un ricordo narrato ad un registratore da parte di Louis, il suo modo di raccontare, le brevi descrizioni del ragazzo che lo intervista, gli interventi, rendono tutta un’atmosfera che altrimenti si perderebbe facendo apparire la storia più scialba. È altrettanto affascinante vedere come l’autrice riesce a gestire i personaggi nel passaggio da un secolo all’altro, e da una città all’altra.
Quando il lettore sa he il personaggio è sopravvissuto viene trascinato da una curiosità circa il COME ha fatto, che lo porta ad assaporare pagina per pagina.

Solo una pecca ha questo libro: Anne Rice spesso è un po’ prolissa e mette nel racconto del “brodo” inutile che non aiuta a creare ambiente, ne serve al proseguo della storia, rendendo a tratti dispersivo qualche capitolo. Non trovo inoltre il senso della parte della ricerca dove trovano i pseudo vampiri della romania, considerato che non viene poi spiegata la loro mala trasformazione.


Lettori ai quali si rivolge:

Adolescenti dai 16 anni in su; in alcuni punti è un po’ cruento/scabroso

sabato 28 febbraio 2015

Gli animali fantastici: dove trovarli

Gli animali fantastici: dove trovarli di Newt Scamandro

Sinossi:

Non c'è casa di maghi in tutto il paese dove non troneggi una copia di "Gli animali fantastici: dove trovarli". Ora, solo per breve periodo, anche i Babbani avranno la possibilità di scoprire dove vivono i Quintaped, cosa mangiano i Puffskein e perché è cosa saggia non lasciare latte in giro per i Knarl













Casa editrice:

Salani

Collana:

///

Reparto:

Narrativa

Anno di Pubblicazione:

2010

Traduttore:

B. Masini

Prezzo di Copertina:

9,90€

ISBN:

9788862562690

Numero di Pagine:

60

Capitoli precedenti:

Libro collegato ala Saga di Harry Potter

Informazioni sull'autore:

J. K. Rowling (in cui "K" sta per Kathleen, nome della nonna paterna) è una scrittrice britannica. La sua fama è legata alla serie di romanzi di Harry Potter. Joanne dimostra una notevole e spiccata fantasia fin da bambina, divenendo autrice di numerosi racconti: a 6 anni scrisse la storia di Rabbit, un coniglio malato di morbillo, mentre a dodici anni scrisse un romanzo che trattava di sette diamanti maledetti.
Dopo l'università traslocò a Londra per lavorare per Amnesty International come ricercatrice e segretaria bilingue. Fu in questo periodo che, su un treno, nacque il personaggio di Harry Potter. Nel 1997, una casa editrice allora non molto conosciuta, la Bloomsbury, accettò il manoscritto, avviando l'evento letterario più importante degli ultimi decenni.
J. K. Rowling è nota per il suo forte impegno in beneficenza e, a causa delle molte richieste di finanziamento, ha creato appositamente un fondo fiduciario che gestisce le donazioni. Queste ultime si concentrano soprattutto in favore delle fasce più deboli (donne e bambini), della lotta alla povertà e dell'aiuto alla ricerca scientifica.

Premi importanti vinti dall'autore:

The Bookseller Author of the Year - 1998
British Book Awards - Author of the Year - 1999
Buchmarkt Autorin des Jahres 1999 und 2000
Laurea honoris causa dell'università Exeter - 2000
Heidelberger Leander 2000
E molti altri..

Eventuali premi vinti dal libro:

///

Genere:

Fantasy

Ambiente:

Il mondo di Harry Potter

Tempo:

Non è un premio ma va evidenziato: Comic Relief utilizzerà i fondi ottenuti dalla vendita di questo libro per progetti di sostegno e aiuto a vantaggio bambini più disagiati.< br />

Recensione:

Si tratta di un altro dei libri collegati alla saga di Harry Potter, i cui proventi andranno in beneficienza.
Ovviamente è un libro per bambini adatto a chi si avvicina per la prima volta alla saga e viene rapito dal suo immenso fascino. L’edizione che ho io, tuttavia, ha la copertina rigida, ma sembra che le pagine si debbano staccare da un momento all’altro, e risulta quindi un po’ fragile.

Il libro come tutti quelli della Rowling è molto bello, riporta innumerevoli creature note nella tradizione o totalmente di nuova creazione da parte della scrittrice, ognuna con un suo peculiare aspetto, una classificazione magica secondo il ministero della magia ed eventuali metodi o patentini necessari per allevarlo, venderlo e gestirlo in generale. Anche questo volume, se come gli altri collegati alla Saga, potrebbe essere più dettagliato.
Non ho apprezzato solo che alcune creature fantastiche sono state storpiate dalla tradizione originale (e ciò non lo apprezzo in nessun genere di Libro, non solo in quelli della Rowling).

Anche di questo, come de Il quidditch attraverso i secoli, preferivo la vecchia edizione, che lo faceva sembrare più un libro scolastico appartenuto ad Harry, del quale anche in questo, tuttavia, si riportano le note.

Lettori ai quali si rivolge:

Bambini attorno ai 10/12 anni

sabato 14 febbraio 2015

Le fiabe di Beda il Bardo

Le Fiabe di Beda il Bardo, di J.K.Rowling

Sinossi:

“Le Fiabe di Beda il Bardo” sono una raccolta di storie scritte per giovani maghi e streghe. Sono state popolari favole serali per secoli, perciò il Pentolone Salterino e la Fonte della Buona Sorte sono altrettanto familiari a molti studenti di Hogwarts quanto Cenerentola e la Bella addormentata nel bosco lo sono ai bambini babbani (non magici)… Siamo oggi lieti di pubblicare in questa sede i commenti del Professor Silente, insieme a una nuova traduzione del testo di Beda a cura di Hermione Granger. Confidiamo che le intuizioni del Professor Silente, che includono osservazioni sulla storia della magia, ricordi personali e informazioni illuminanti sugli elementi chiave di ogni fiaba, faranno apprezzare a una nuova generazione di maghi e di babbani Le fiabe di Beda il Bardo”





Casa editrice:

Salani

Collana:

///

Reparto:

Narrativa

Anno di Pubblicazione:

2008

Traduttore:

Spagnol L.

Prezzo di Copertina:

10 €

ISBN:

9788862560368

Numero di Pagine:

127

Capitoli precedenti:

Collegato alla saga di Harry Potter

Informazioni sull'autore:

J. K. Rowling (in cui "K" sta per Kathleen, nome della nonna paterna) è una scrittrice britannica. La sua fama è legata alla serie di romanzi di Harry Potter. Joanne dimostra una notevole e spiccata fantasia fin da bambina, divenendo autrice di numerosi racconti: a 6 anni scrisse la storia di Rabbit, un coniglio malato di morbillo, mentre a dodici anni scrisse un romanzo che trattava di sette diamanti maledetti.
Dopo l'università traslocò a Londra per lavorare per Amnesty International come ricercatrice e segretaria bilingue. Fu in questo periodo che, su un treno, nacque il personaggio di Harry Potter. Nel 1997, una casa editrice allora non molto conosciuta, la Bloomsbury, accettò il manoscritto, avviando l'evento letterario più importante degli ultimi decenni.
J. K. Rowling è nota per il suo forte impegno in beneficenza e, a causa delle molte richieste di finanziamento, ha creato appositamente un fondo fiduciario che gestisce le donazioni. Queste ultime si concentrano soprattutto in favore delle fasce più deboli (donne e bambini), della lotta alla povertà e dell'aiuto alla ricerca scientifica.

Premi importanti vinti dall'autore:

The Bookseller Author of the Year - 1998
British Book Awards - Author of the Year - 1999
Buchmarkt Autorin des Jahres 1999 und 2000
Laurea honoris causa dell'università Exeter - 2000
Heidelberger Leander 2000
E molti altri..

Eventuali premi vinti dal libro:

Non è un premio ma va evidenziato: Lumos utilizzerà i fondi ottenuti dalla vendita di questo libro per progetti di sostegno e aiuto a vantaggio bambini più disagiati.


Genere:

Fantasy

Ambiente:

Fiabe estemporanee ambientate nel mondo di Harry Potter

Tempo:

///


Recensione:

Anche questo volume è stato acquistato per completare la mia collezione di libri di Harry Potter, e anche qui parte del ricavato andrà in beneficenza, quindi utilizzarlo come idea regalo è sicuramente consigliato, considerato, soprattutto, che si fa un doppio regalo.
In rapporto a “il quidditch attraverso i secoli” sia la scrittura che i contenuti sono lievemente più da ragazzini, invece che bambini. Le fiabe sono molto belle e lo stesso vale per i commenti, tuttavia alcuni dettagli delle prime potrebbero forse essere un po’ crudi per un bambino. La spiegazione del Professor Silente è sempre impeccabile ed incrementa, spiegandola, la morale di ogni fiaba permettendo al giovane lettore di farla propria. Quando avrò dei figli, personalmente, sarò molto contenta di leggere loro queste fiabe!

Lettori ai quali si rivolge:

Bambini tra i 10 e i 14 anni

domenica 8 febbraio 2015

Il Quidditch attraverso i secoli

Il Quidditch attraverso i secoli, di Kennilworthy Whisp

Sinossi:

Se vi siete mai domandati l’origine del Boccino d’Oro, da dove siano spuntati i Bolidi e perchè I Wingtown Wanderers abbiano l’immagine di una mannaia d’argento sulla divisa, allora Il Quidditch attraverso I secoli è il libro chef a per voi. Questa edizione limitata è una copia del volume custodito nella biblioteca di Hogwarts e consultato quasi quotidianamente dai giovani tifosi del Quiddith














Casa editrice:

Salani

Collana:

///

Reparto:

Narrativa

Anno di Pubblicazione:

2010

Traduttore:

Masini B.

Prezzo di Copertina:

9.90€

ISBN:

9788862562706

Numero di Pagine:

81

Capitoli precedenti:

Libro collegato alla Saga di Harry Potter

Informazioni sull'autore:

J. K. Rowling (in cui "K" sta per Kathleen, nome della nonna paterna) è una scrittrice britannica. La sua fama è legata alla serie di romanzi di Harry Potter. Joanne dimostra una notevole e spiccata fantasia fin da bambina, divenendo autrice di numerosi racconti: a 6 anni scrisse la storia di Rabbit, un coniglio malato di morbillo, mentre a dodici anni scrisse un romanzo che trattava di sette diamanti maledetti.
Dopo l'università traslocò a Londra per lavorare per Amnesty International come ricercatrice e segretaria bilingue. Fu in questo periodo che, su un treno, nacque il personaggio di Harry Potter. Nel 1997, una casa editrice allora non molto conosciuta, la Bloomsbury, accettò il manoscritto, avviando l'evento letterario più importante degli ultimi decenni.
J. K. Rowling è nota per il suo forte impegno in beneficenza e, a causa delle molte richieste di finanziamento, ha creato appositamente un fondo fiduciario che gestisce le donazioni. Queste ultime si concentrano soprattutto in favore delle fasce più deboli (donne e bambini), della lotta alla povertà e dell'aiuto alla ricerca scientifica.

Premi importanti vinti dall'autore:

The Bookseller Author of the Year - 1998
British Book Awards - Author of the Year - 1999
Buchmarkt Autorin des Jahres 1999 und 2000
Laurea honoris causa dell'università Exeter - 2000
Heidelberger Leander 2000
E molti altri..

Eventuali premi vinti dal libro:

Non è un premio ma va evidenziato: Comic Relief utilizzerà i fondi ottenuti dalla vendita di questo libro per progetti di sostegno e aiuto a vantaggio dei popoli e dei paesi più poveri del mondo.

Genere:

Fantasy

Ambiente:

Tutto il mondo

Tempo:

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Recensione:

Come autore io ho citato Kennilworthy Whisp in quanto nel libro è riportato lui, ma ovviamente la vera autrice è J.K. Rowling.

Ovviamente questo libro è stato acquistato per completare la mia collezione di libri di Harry Potter, grazie ai quali, negli anni dalle medie a parte delle superiori, mi sono sempre più appassionata alla lettura, arrivando quindi a scrivere, ora, queste recensioni. L’acquisto è stato deciso anche per una questione etica, perché per 80 paginette 9,90€ non sono proprio pochi, ma visto che andranno in beneficenza direi che la spesa era tranquillamente fattibile.

Trattandosi di un volume collegato principalmente al primo libro “Harry Potter e la pietra filosofale”, è ovviamente un volumetto per bambini, che si fa comunque leggere con piacere in un paio di giorni e che, secondo me, potrebbe anche essere un’ottima idea regalo per i piccini che si avvicinando ora alla saga e ne rimangono affascinati.
Purtroppo io non prendo in mano la saga da qualche anno ormai, ma credo che leggerlo in concomitanza con essa possa infiammare ed emozionare molto di più. Con questo ovviamente non intendo dire che è un brutto libro, anzi, J.K.Rowling scrive sempre in maniera lineare ma mai troppo semplicistica e banale, l’unica pecca è che finisce subito e, considerato quanto erano dettagliati ed avvincenti i romanzi, speravo di trovare un po’ più di sostanza anche in questo.

Il libro spiega,comunque, molto della storia della nascita del Quidditch, presentando sommariamente alcuni documenti e alcuni disegni di come si è evoluto, presenta poi le varie squadre dei tornei, le regole, l’evoluzione delle Scope e dei loro costruttori e tutti i dati che un neofita appassionato vorrebbe apprendere!

In una versione precedente, il libro aveva questa copertina, che io trovo, molto più bella e realistica:










Lettori ai quali si rivolge:

Bambini tra i 10 e i 14 anni

mercoledì 4 febbraio 2015

Shadowhunters - Il Codice

Shadowhunters – Il Codice, Di Cassandra Clare e Joshua Lewis

Sinossi:

L’unico e il solo codice degli Shadowhunters. La guida ufficiale per entrare nel mondo dei cacciatori di demoni.




















Casa editrice:

Mondadori

Collana:

Chrysalide

Reparto:

Narrativa

Anno di Pubblicazione:

2013

Traduttore:

Alessandra Orcese, Manuela Carozzi, Raffaella Belletti

Prezzo di Copertina:

17€

ISBN:

9788804636960

Numero di Pagine:

312

Capitoli precedenti:

Libro tratto dal mondo degli Shadowhunters

Informazioni sull'autore:

Cassandra Clare è nata a Teheran e ha vissuto i primi anni della sua vita in giro per il mondo con la famiglia trascinandosi sempre dietro bauli di libri. Dopo aver lavorato come giornalista tra Los Angeles e New York, ora si è fermata a Brooklyn, dove, per non farsi distrarre dai suoi gatti e dalla TV, scrive libri nei caffé e nei ristoranti. Per Mondadori ha pubblicato anche Shadowhunters - Città di Ossa, Shadowhunters - Città di Cenere, Shadowhunters - Città di vetro , Shadowhunters - Città degli angeli caduti, Shadowhunters – Città delle anime perdute , Shadowhunters - Le origini - L’angelo , Shadowhunters - Le origini – Il principe, Shadowhunters – Le origini – La principessa e Shadowhunters – Città del fuoco Celeste
Joshua Lewis vive in Massachusetts con sua moglie, Cassandra Clare; tre gatti; e centinaia di libri. Quando non è impegnato a fare ricerche per qualche arcano dettaglio relative al mondo degli Shadowhunters si dedica alla musica e a scrivere i propri romanzi.

Premi importanti vinti dall'autore:

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Eventuali premi vinti dal libro:

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Genere:

Codice Fantasy

Ambiente:

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Tempo:

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Recensione:

I ho letto tutti i libri relativi alle saghe degli Shadowhunters e in quasi tutti si parla o quantomeno si accenna al famoso Codice, è stato ovviamente un acquisto obbligato che, però, mi ha, ancora una volta, delusa.

Nei libri si parla del Codice da parte degli Shadowhunters, con una certa venerazione, come se si stesse parlando, quasi, di un testo sacro, addirittura nelle prime pagine il libro viene “autodefinito” come un manuale. Ne approfitto per fare notare che a pag 13 c’è quello che dovrebbe essere un commento di Clary, che qui cito “Simon è comparso per annunciare che il codice lo fa pensare a un manuale di Dungeons& Dragons”, e beh, io sono una giocatrice di tal Gioco di ruolo e posso garantire che il Codice NON somiglia nemmeno lontanamente a un manuale di RPG, anzi, acquistandolo speravo proprio mi descrivesse la società, gli usi, i costumi, la geografia e demonologia degli Shadowhunters come fanno i manuali di ambientazione dei giochi di ruolo, ma così assolutamente non è.
Più azzeccata è la definizione fatta nel paragrafo scritto da Magnus Bane (pag 14 e 15) dove lo definisce un manuale da boy scout. Il libro ha tutto un tono dolce e accondiscendente, come se fosse una madre che insegna ad un bambino ad allacciarsi le scarpe, e non il tono freddo e marziale che ci si aspetta da un Codice di una società di combattenti.

Le tre cose che ho disprezzato maggiormente sono:
- Il fatto che tutto il libro parla in maniera diretta alla persona che lo legge; cosa che trovo a dir poco assurda e che lo fa sembrare un libro di favolette
- Il fatto che il libro dovrebbe essere un codice generico, da come viene presentato nella saga, diciamo un manuale al quale fanno riferimento gli Shadowhunter stessi, mentre in questo Codice l’utente sembra essere solo un ritardato che deve presentarsi per l’ascensione.
- I commenti sciocchi (per non essere volgari) di Clary&Co, che anche non presentandosi come personaggi attivi riescono ad esprimere tutta la loro stupidità.

Andando per ordine di evoluzione del libro, però possiamo dire che la parte in cui viene descritta la struttura del Clave è molto precisa ed interessante, a parte il fatto che il ruolo dell’inquisitore viene presentato come ricopribile solo da donne (e assolutamente così non viene descritto nella saga dove, anzi, ci sono molti inquisitori uomini).
Ho trovato interessante anche la parte sulle armi e l’equipaggiamento, anche se potrebbero essere molto più caratterizzate e dettagliate. La parte in cui si spiegano l’invenzione del Sensore e dei portali, con espliciti collegamenti ai libri “Le origini” e a Branwell in essi presentato, è la mia preferita, anche se arrivati poi alle FAQ per l’uso del sensore mi sono proprio cascate le braccia. A volte credo che se uno scrittore non ha idea di cosa scrivere, ma il titolo gli sembra interessante, sia comunque meglio che non scriva il paragrafo e lasci perdere, piuttosto che fare figuracce come in questo caso.
Altrettanto patetici sono i livelli di conoscenza delle varie discipline, soprattutto quando si parla di quelli “esperti”.

Passando all’ultima parte che val la pena essere commentata, direi che il BESTIARIO è piuttosto interessante, ma come tutto il resto, è un po’ superficiale; ad esempio nell’elenco dei demoni è presente il “Fondifacce” la cui descrizione è “lo dice la parola stessa” ma ad essere sinceri a me non è chiaro sé si tratti di un ammasso di volti, se di una creatura il cui volto è variabile e si “fonde” per cambiare a seconda della necessità, o se addirittura uccide corrodendo il volto di chi si trova dinnanzi a lui. Lo stesso per il demone Idra, del quale viene solo ripetuto 3 volte in 6 righe che ha molte teste ma niente di più (e per le idre la tradizione riporta molti dettagli, anche senza che questi vengano inventati, ma solo trascritti).

Insomma, diciamo che, come sempre, la base è buona, ma semplicemente perché Cassandra ha creato un’ambientazione ampia e dettagliata nei suoi libri dai quali sarebbe stato molto facile prendere spunto, ma questo spunto è stato preso male creando un superficiale e spesso noioso manuale delle giovani marmotte con molte lacune facilmente colmabili.

Lettori ai quali si rivolge:

Chiunque dopo aver letto la saga Shadowhunters

mercoledì 7 gennaio 2015

Shadowhunters. Le origini – La principessa

Shadowhunters. Le origini – La principessa di Cassandra Clare

Sinossi:

Will percepì quelle parole come punture d'ago nel cuore. Ogni puntura d'ago aveva un nome. Colpa. Vergogna. Amore. Una rete d'ombra si stringe sempre di più intorno agli Shadowhunters dell'Istituto di Londra. Mortmain progetta di usare un esercito di automi spietati per distruggere una volta per tutte i Cacciatori. Gli manca un solo elemento per completare l'opera: Tessa Gray. Quando Mortmain rapisce Tessa, Will e Jem fanno di tutto per salvarla. Perché anche se Tessa e Jem sono fidanzati ufficialmente, Will è ancora innamorato di lei. Tuttavia Tessa si rende conto che l'unica persona in grado di salvarla dal male è lei stessa. Ma come può una sola ragazza, per quanto capace di comandare il potere degli angeli, affrontare un intero esercito? Pericoli e tradimenti, segreti e magia, oltre ai fili sempre più ingarbugliati dell'amore e dell'abbandono si intrecciano mentre gli Shadowhunters vengono spinti sull'orlo del precipizio, in un finale che lascia con il fiato mozzo.

Casa editrice:

Mondadori

Collana:

Oscar Bestsellers

Reparto:

Narrativa

Anno di Pubblicazione:

2014

Traduttore:

Raffaella Belletti

Prezzo di Copertina:

10,50€

ISBN:

9788804640769

Numero di Pagine:

560

Capitoli precedenti:

Shadowhunters - Città di Ossa
Shadowhunters - Città di Cenere
Shadowhunters - Città di Vetro
Shadowhunters – Città degli angeli caduti
Shadowhunters – Città delle anime perdute
Shadowhunters. Le origini – L’angelo
Shadowhunters. Le origini – Il principe


Informazioni sull'autore:

Cassandra Clare è nata a Teheran e ha vissuto i primi anni della sua vita in giro per il mondo con la famiglia trascinandosi sempre dietro bauli di libri. Dopo aver lavorato come giornalista tra Los Angeles e New York, ora si è fermata a Brooklyn, dove, per non farsi distrarre dai suoi gatti e dalla TV, scrive libri nei caffé e nei ristoranti. Per Mondadori ha pubblicato anche Shadowhunters - Città di Ossa, Shadowhunters - Città di Cenere, Shadowhunters - Città di vetro , Shadowhunters - Città degli angeli caduti, Shadowhunters – Città delle anime perdute , Shadowhunters - Le origini – L’angelo , Shadowhunters - Le origini – Il principe e Shadowhunters – Città del fuoco Celeste

Premi importanti vinti dall'autore:

Vincitrice del An American Library Association Teens Top Ten Award
Vincitrice del The 2010 Abraham Lincoln Illinois High School Book Award
Vincitrice del The 2010 Pacific Northwest Library Association Young Reader’s Choice Award
E molti altri

Eventuali premi vinti dal libro:

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Genere:

Fantasy

Ambiente:

Londra

Tempo:

Epoca Vittoriana


Recensione:

In questo capitolo i personaggi, fortunatamente, non cambiano, e non se ne aggiungono di particolari abbastanza interessanti da essere citati.
In questa recensione purtroppo devo cedere allo Spoiler, perché alcune parti sul finale devono essere commentate. Per correttezza metterò tali parti in corsivo, in modo da permettere di riconoscerle e saltarle senza rovinarsi il libro.

Con mio somma soddisfazione, in questo libro la storia di sfondo, della guerra che Mortmain dà ai Cacciatori si fa più pressante, più viva e interessante, soppiantando quelle parti di storia d’amore così noiose che, se non per la loro brevità, potrebbero essere saltate.
Adoro il comportamento di Jessamine, di Charlotte e di Magnus, il modo in cui non si svolge tutto solo all’interno della vita dei soliti quattro personaggi, ma tutto il mondo conosciuto e citato ne fa parte e si evolve. Mi è piaciuto molto quando all’improvviso iniziano ad apparire inframezzando la normale narrazione degli eventi, le lettere del console e degli altri membri del consiglio.
Mi sono innamorata anche delle varie combinazioni di eventi con le apparizioni solo vaghe di un quasi scomparso Mortmain e degli effetti del suo piano che comunque procede e tutta la storia di Starkweather e della sua visione del mondo da giovane, oltre la parte dove spiega la vendetta delle fate.

Devo però togliermi un sassolino dalla scarpa: Jem muore, almeno secondo Tessa e Will; quando Will arriva a salvarla in una situazione in cui:
-il fidanzato di lei è appena morto e Tessa dovrebbe essere sopraffatta dal dolore di sapere che lo yin fen è finito solo per fare un torto a lei,
- sono in pericolo di vita perché sono nella BASE di Mortmain,
- il migliore amico e parabatai di Will è appena morto,
- Tessa fa quasi tutto il libro a chiedersi se fare cose (anche solo stare vestita con una persona che non è il suo fidanzato) è sconveniente,
-Will fa capitoli e capitoli tediandoci sul suo amore per Tessa che non può essere ricambiato perché farebbe un torto a Jem,
Loro fanno sesso, allegramente, facendosi pure beccare nudi come vermi. Io trovo questa scena al limite del ridicolo e paradossale, perché va a togliere totalmente carattere ad entrambi, che mandano in meno di 10 secondi, a quel paese un sedicente sentimento fortissimo per una persona che per tre libri dicono di amare adorare ecc…

L’altro punto che mi ha fatto un po’ ridere per il suo non senso, è stato quando Tessa dice a Will: “se sei un uomo d’onore , Will, e sai cosa devi fare ora. Devi chiedermi di sposarti” e meno di 4 righe dopo aggiunge, sempre lei: “Ma non parliamo di matrimonio, di promesse che durano tutta la vita…” e l’unico dubbio che viene è che sia stupida completamente, è un po’ come andare da un gelataio e dire “mi dia un gelato menta e nocciola, ma non mi dia un gelato ora”…


A parte questa deviazione che va a danneggiare totalmente dei personaggi che nei volumi precedenti sembrano, finalmente, rispetto a Clary e Jace, delle persone con un minimo di cervello, devo dire che, una cosa che ho apprezzato davvero tanto è stato il collegamento che viene continuamente fatto tra le invenzioni di Henry e il futuro, e il capitolo finale che si ricollega alla saga precedente, andando a creare un tutt’uno molto intrigante


Lettori ai quali si rivolge:

Ragazze tra i 13 e i 18 anni